XX
coreografia e regia Giuseppe Muscarello
Interpreti: Rosa Merlino, Arabella Scalisi, Maria Stella Pitaresi, Giovanna Velardi | produzione Muxarte, Fc@pin .D'oc | in collaborazione con Officine Ouragan| con il sostegno di Regione Sicilia, MIBACT Ministero per I Beni e le Attività Culturali e del Turismo
Che cosa vuole una donna? Io non ci capisco niente, un essere misterioso, incostante, un paese straniero, un mistero senza fine, un essere insondabile. La donna è la profonda ispiratrice di quasi tutte le arti. Volti, sguardi, espressioni scandiscono e descrivono l’universo femminile attraverso la magia pittorica nel corso dei secoli. La bellezza femminile risplende nelle opere meravigliose dei più grandi artisti.
Madre, santa, peccatrice, amante, moglie, angelo, diavolo. Non è soltanto carnalità, sensualità, o attrazione della bellezza; la figura femminile è simbolo di sogni e desideri, è un’immagine evanescente, che non si riesce mai a raggiungere fino in fondo; è il sogno, è il desiderio.
Attraverso una ricerca quasi estenuante, in un connubio tra teatro e danza, dando vita a uno spettacolo di energie evocative, simboliche, spirituali e materiali.
Giuseppe Muscarello
di ROBERTO GIAMBRONE (Repubblica)
"Che le donne siano un enigma non è una novità , soprattutto per gli uomini e per gli artisti in particolare. Scrittori, poeti, pittori le hanno descritte, ritratte, analizzate nel tentativo di svelarne il presunto mistero, e quando hanno dovuto arrendersi di fronte alla complessità del caso, hanno volto i loro sforzi nella celebrazione di tale mistero. Non sfugge alla regola il coreografo
Giuseppe Muscarello, che nel terzo studio della sua Trilogia sul sangue, enigmaticamente intitolato "XX", andato in scena ai Candelai per la rassegna Quinte(S)senza, affida alle tre generose interpreti Rosa Merlino, Tiziana Passoni e Maria Stella Pitarresi una performance intensa e passionale.
Dopo un prologo video di Carlo Di Palma, che da intrigante visione onirica scivola verso un didascalico album pittorico di Schiele, ecco in carne ed ossa due giovani figure alla Schiele, delle cui modelle replicano le spigolose e dinoccolate contorsioni. Fanno seguito assoli e insiemi che spaziano dall’indecifrabile malinconia alla più accesa isteria. Smorfie, brontolii, pianti che sfociano nel riso, tra nudi sensuali e svolazzanti vestitini, Muscarello cerca di declinare e rivisitare nel breve tempo dello spettacolo quanti più stereotipi dell’universo femminile, fino alla sgraziata declamazione - deformata a causa di dilatatori labiali - di tre brani ad esso dedicati da Charles Bukowski, Paul Verlaine e Julio Cortazar. L’enigma rimane, l’omaggio pure."